Dall’Iran al mondo: dal 7 al 14 settembre la residenza artistica

Un anno per la libertà di scrittura

A distanza di un mese dalla fine della quarta edizione del festival MusaMadre - tenutasi a Rebeccu dal 24 luglio al 6 agosto scorso - continuano gli appuntamenti all’interno de “Le Stagioni della Lettura”, la sezione di MusaMadre dedicata ai progetti di letteratura e scrittura.

Dal 7 al 14 settembre, nel borgo medievale, frazione di Bonorva, si è svolta la residenza artistica “Un anno per la libertà di scrittura”, organizzata da 369gradi e curata dall’autore iraniano Nassim Soleimanpour, autore del celebre “White Rabbit, Red Rabbit” e focalizzata sull'incontro creativo tra giovani autrici e autori professionisti del panorama internazionale. Un progetto che è nato dalla collaborazione tra l’impresa di produzione teatrale 369gradi, l’Italian and American Playwrights Project (Martin Segal Theatre Center, City University di New York) e PAV – Fabulamundi,  e che vede coinvolti otto artisti, tra drammaturghi e registi, provenienti da mondi geografici ed esperienze teatrali molto diversi tra loro.

All’interno del progetto MusaMadre, che porta la direzione artistica di Valeria Orani, si continua quindi a ragionare sul legame tra le migrazioni e le arti, partendo  questa volta dalla libertà di scrittura, un tema ancora oggi purtroppo centrale nelle vite di molti autori sia che si trovano costretti a fuggire dalla censura dei propri paesi d’origine in cui le libertà individuali vengono minacciate da regimi illiberali, sia che si confrontino con un panorama contemporaneo attento agli equilibri dettati da una società in continuo cambiamento e al necessario rispetto di diversità, inclusione e di quei confini sempre più definiti dal politically correct. 

Storie di artisti esuli, di seconda generazione o, come nel caso dello stesso Nassim Soleimanpour al tempo della stesura di “White Rabbit, Red Rabbit”, residenti nel Paese che li tiene ostaggio di una censura totalizzante.

Era il 2010, quando il giovane drammaturgo, che all’epoca non poteva lasciare l’Iran, scrisse “White Rabbit, Red Rabbit”, un monologo anomalo e drammatico che, una volta uscito dai confini nazionali, ha conosciuto una sorprendente fama attraverso centinaia di repliche in tutto il mondo, in oltre venti lingue, diventando un vero e proprio caso letterario e un faro sul tema della libertà di espressione.

Tra i residenti a Rebeccu di questa otto giorni: Melory Mirashrafi, artista teatrale iraniano-americana di prima generazione residente a Portland (Oregon), il cui lavoro spazia da traduzioni a musical e opere liriche, tra l’Huntington Theatre Company di Boston e l'American Conservatory Theater di San Francisco; Keyvan Sarreshteh, nato nel 1987 a Teheran e residente in Iran, autore che indaga i temi di biografia e memoria, così come storie personali e relazioni di potere, sia interpersonali che politiche, le cui opere sono state presentate in diversi festival internazionali tra cui Wiener Festwochen, Adelaide Festival, Festival d’Avignon e che a Rebeccu ha portato il testo “Timescape”; Amirabbas Gudarzi, nato a Teheran ma residente a Vienna dal 2009, che con la sua opera “Wonderwomb”, nel 2022, ha vinto il Kleist Förderpreis tedesco.

Per la sezione italiana della residenza artistica, invece: Marta Cuscunà, autrice e performer di teatro visuale, dal 2021 artista associata al Piccolo Teatro di Milano, che ha presentato il testo “Corvidae. Sguardi di specie”; Enrico Castellani fondatore, insieme a Valeria Raimondi, di Babilonia Teatri, compagnia indagatrice di nuovi codici visuali e linguistici che provano a raccontare i conflitti e le tensioni del nostro tempo, che ha presentato il testo “RAMY. The voice of Revolution” ed infine la drammaturga Nalini Mootoosamy, originaria di Mauritius, ma residente in Italia dal 1990, autrice di laboratori di scrittura in ambito sociale e teatrale, la cui ricerca si muove nell’ambito della pratica dell’inclusione sociale e del dialogo interculturale, che ha portato il lavoro “Lost&Found”.

Esistenze e percorsi artistici profondamente diversi tra loro che si sono ritrovati per otto giorni in un “terzo spazio”, un luogo neutro in cui concedersi - senza alcuna interferenza con l’idea di performatività - il tempo di creare ed eventualmente seguire un flusso di comunicazione. Non solo percorsi intellettuali - con la presentazione dei lavori individuali - ma anche fisici, attraverso lo spazio vuoto che connota questa parte di Sardegna, il Meilogu, antichissima e sacra, luogo in cui provare a riprendersi, poco a poco, la libertà di parlare, di stare in silenzio, di muoversi.

La residenza è un progetto di 369 gradi con la supervisione di Valeria Orani e Paolo Aniello. L’appuntamento è all’interno del Festival Le Stagioni della Lettura, del Comune di Bonorva, con il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo. Si avvale del sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione Sardegna.

  • Nassim Soleimanpur

    Drammaturgo e curatore della residenza

    Nassim Soleimanpour è un drammaturgo e regista teatrale iraniano-tedesco. Le sue opere sono state tradotte in oltre 40 lingue e rappresentate migliaia di volte da alcuni dei più grandi nomi del settore in tutto il mondo.

  • Drammaturgo

    Enrico Castellani

    Drammaturgo

    Dirige dal 2005 con Valeria Raimondi Babilonia Teatri, tra le più brillanti e rivoluzionarie realtà italiane di teatro di ricerca. Castellani è pluripremiato drammaturgo, autore, regista e interprete degli spettacoli di Babilonia Teatri

  • Marta Cuscunà

    Drammaturga

    Autrice e performer di teatro visuale, nella sua ricerca unisce l'attivismo alla drammaturgia per figure.

  • Amir Gudarzi

    Autore e drammaturgo

    Nato a Teheran, si è poi diplomato presso l'unica scuola di teatro in Iran all'epoca e ha studiato scrittura scenica. Parallelamente, ha scritto sceneggiature per serie TV e lungometraggi. Dal 2009, Gudarzi vive a Vienna, in Austria, dove ha studiato teatro, cinema e media.

  • Melory Mirashrafi

    Drammaturga

    È un'artista iraniana-americana nata e residente a Portland, Oregon. Il lavoro di Melory spazia da nuove opere teatrali e traduzioni alla musica dal vivo e all'opera.

  • Nalini Vidoolah Mootoosamy

    Drammaturga

    Nasce nel 1979 nell’isola di Mauritius. Nel 1990 è immigrata in Italia. Ha conseguito un dottorato in francesistica all’Università degli Studi di Milano, dove insegna letteratura e cultura francese e francofona. In ambito teatrale, si forma e specializza in scrittura drammaturgica

  • Keyvan Sarreshteh

    Drammaturgo

    È un artista, autore e performer iraniano la cui ricerca si muove tra teatro, arti visive e pratiche performative. Laureato in Puppet Theatre all’Università di Teheran, ha sviluppato un linguaggio personale che intreccia biografia, memoria collettiva e politica, interrogando il rapporto tra spazio privato e spazio pubblico, tra intimità e potere.